Si premette che ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Cari lettori, dovete sapere che una nostra concittadina che non citeremo per sua esplicita richiesta, ha in animo un paio di imprese assolutamente degne di nota: un tentativo di battere il record dell'ora in bici e la partecipazione al giro d'Italia 2009.
In vista di questa maratona agonistica la preparazione è serrata, e, avvalendosi dell'assistenza di un grande preparatore atletico, di un legale (che andrà a curare tutta la parte legata alle eventuali pratiche antidoping che si presentassero), e di due allenatori di fama che non menzioneremo, ma che potremmo soprannominare come "il teorete del 4+" e "il mago del 524", si predispone al primo impegno ufficiale. Che si traduce in un tentativo di "giro vorticoso di rotonda con appesantimento del mezzo tramite libri e borse varie" La data fatidica è il giorno giovedì 5 giugno 2008. Le strade vengono chiuse all'alba tramite ordinanza prefettizia, il perimetro della manifestazione è un quadrilatero così composto: a nord il corso inferiore del Po, località Pontelagoscuro; a sud il corso inferiore del Reno, località Gallo; lato est, il mare adriatico, lato ovest il Monviso che è meglio essere previdenti! Questo a grandi linee. In realtà siamo sulla rotonda di corso Isonzo. Ovviamente la folla acclama! Partenza prevista con calma! Ma già all'atto della partenza purtroppo il primo inconveniente, la nostra musa, causa alzheimer, non ricorda dove ha parcheggiato il mezzo preparato per il tentativo di record. Si rende quindi necessario sostituirlo in fretta, ormai alea iacta est e pareva brutto fare marcia indietro. Viene quindi allestito in fretta e furia un secondo mezzo "olandese". Non tanto per la forma, quanto perché pesa come una diga. Ciò premesso, alle ore 12 parte il tentativo, l'atleta è in forma, l'asfalto alla temperatura ottimale e il massaggiatore ha fatto un ottimo lavoro. Il biciclaro meno, ma non anticipiamo gli eventi. Ore 12. Partenza lanciata. Le prime 3 ore di gara filano liscie tra un gelato ed un caffè. Poi, all'improvviso, appena iniziata la 4° ora di gara (si era ormai a metà della rotonda) il cedimento della sottocoppa di lubrificazione del mozzo posteriore, aggravata dal trafilaggio di olio nei freni, rende necessario l'ingresso della safety car. La quale auto, soprattutto per la gioia del pubblico, e condotta da una provocante bionda ipertrofica che costringe una sesta in un reggiseno della terza...robe da fidanzata di Roger Rabbit. Che per sua natura non aveva le idee ben chiare sul da farsi..... Nel frattempo la crisi del mezzo del record si aggrava ulteriormente a causa ... Del telefono... Ebbene si, la nostra, nel pieno del furore agonistico, risponde al cellullare.... Era la bionda della safety car che chiedeva lumi. In quale senso devo girare orario od antiorario?
Nella mente ormai obnubilata dalla fatica della nostra ciclista c’è solo un punto interrogativo: orario...antiorario...tutto dipende da che parti guardi l’orologio, e poi un quadrante tondo letto in una rotonda con al centro un’aiuola tonda provoca evidentemente una sovrapposizione elicoidale che induce la nostra alla soluzione più rischiosa. La bionda affronterà la rotatoria in senso antiorario, mentre la nostra illustre concittadina tenterà di percorrerla in senso orario, in impennata, passando con la ruota tra le rose e le calendule dell’aiuola e salutando con la mano sinistra il pubblico festante che l’acclama a gran voce. Robe da guinnes dei primati, da scommettiamo che, da Sotomayor. E infatti: la beniamina parte impavida, solleva la ruota anteriore come neanche Bo e Luke riuscivano a fare vedendo la cugina Daisy in minigonna, arride ai tifosi, saluta, ma all’improvviso si accorge del vigile urbano che senza pietà alza la sua paletta e le urla: “prego...accosti!”. E’ come un brivido che vola via, un equilibrio sopra la follia (scusa Vasco, ma ci piaceva la frase): Lei subito capisce, è in grave contravvenzione perchè il ciclista, neppure se professionista, non può percorrere la rotonda. Che fa, concilia? Si ferma umiliandosi davanti al rozzo ufficiale e paga? No...continua, accelera, decide di tentare il tutto per tutto passando sopra la safety della bonazza in arrivo, impennare sul cofano, esibirsi in un triplo carpiato tenendo ben salda la sella tra le chiappe rassodate dai 200 a rana 100 dorso 100 stile, per riatterrare morbidamente in piangipane dove sarebbe salva dalla multa. Ecco, come dire, ormai la nostra ciclista nuota anche benino, ma con la bici...insomma, negli equilibrismi su un’olandese con i libri nel paniere proprio non brilla e quindi: il portapacchi posteriore si impiglia in un mazzo di rododendri importati dal Camerun piantati in rotonda, la bici, appesantita dalla Divina Commedia illustrata si abbassa di quel tanto che basta per far sbattere la catena nel parafango del’auto, l’atleta viene sbalzata sul cruscotto della safety car, tenta con i denti di afferrare l’arbre magique al cocco sullo specchietto, afferra con la sinistra il freno a mano ma non lo tiene, fa una capriola, nel passare appoggia educatamente sulla cappelliera dell’auto l’ombrello che teneva nella borsa e sfonda il parabrezza posteriore atterrando in piedi sul marciapiede di isonzo, con i giudici che danno un bel 7.5 per l’arrivo in pedana alla Jury Chechi. Bravissima! Peccato che arrivi proprio davanti al vigile: in base all’art. 312 ter, comma 5 quinquies del Codice della Strada, e al paragrafo 12 Regolamento Comunale, il percorrere la rotonda in bicicletta comporta una contravvenzione di euro 150, da versare con bonifico sul c/c della Cassa di Risparmio di Lugo o cash al tesoriere del CSI.
Va mo là!